Bisogna punire

Bisogna punire i jogger, gli escursionisti, i ciclisti, che hanno portato il virus delle loro fughe. Ma soprattutto non quelli che, per il loro piacere o per i loro affari, viaggiano in capo al mondo. La gente mi risponderà che ora che il danno è fatto, bisognava attuare l’unica misura per rallentare la diffusione del virus: il confinamento rigoroso. Ma allora perché non chiudere TUTTO, con distribuzione di razioni da parte di militari protetti da maschere e tute? I clienti nei supermercati toccano le confezioni, i prodotti freschi, le verdure, non c’è modo di impedirlo, per non parlare del pericolo che corre la maggior parte delle cassiere.

Penseranno che sono un egoista che vuole continuare a vagare in giro mentre milioni sono rinchiusi nelle loro stanze. Ma di solito per me, non di Seychelles, Baleari, Marrakech o altre destinazioni paradisiache: il fondo del mio giardino e un raggio di pochi chilometri – zona piena di virus.

Concluderò parlando di me per qualche minuto. Quando esco a camminare o trotterellare, da quando ho ripreso l’esercizio fisico un po’ più di un anno fa, questo mi richiede sempre un grande sforzo, ed è il morale, il mio motore. Bravo! Gli anti-sport hanno vinto. Sono riusciti a distruggermi. Perché la mia salute, se ne fregano.

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